Juventus, Conte: “Chi si comporta come Pirlo starà un mese fuori rosa”

Dopo il Verona, ecco il Chievo. La caccia al primo posto dellaJuve continua: “Quest’anno sarà difficile riconfermarsi – spiegaAntonio Conte -. Chi gioca contro di noi si difende a oltranza, questo è un ulteriore ostacolo verso la corsa per lo scudetto. Napoli, Fiorentina, Roma e Inter mi hanno sorpreso”. Poi torna sulla stizza di Pirlodopo il cambio di domenica: “Da adesso c’è una regola: chi non si ferma in panchina starà un mese fuori rosa”.

Sul turnover: “In un giorno solo prepariamo la partita, bisogna essere bravi e attenti, le rotazioni continueranno in maniera decisa. Si cerca di fare un turnover programmato con assetto stabile per la squadra. Ci fossero stati Caceres e Marchisio avrei fatto più turnover. E’ rischioso ma fin qui le risposte sono state buone. Quanti elementi ruotare? L’anno scorso in Coppa Italia ho cambiato anche otto giocatori per cause di forza maggiore, possibilmente bisogna non superare i cinque cambi per mantenere l’equilibrio”.

Sul difensivismo esasperato degli avversari: “Chi ci affronta cambia modo di giocare e fa la partita su di noi. A volte otto nostri giocatori sono marcati a uomo. Col Verona solo Ogbonna e Barzagli non lo erano. Siamo stati bravi ad ovviare alle difficoltà di fare gioco con la squadra marcata a uomo: con noi si difendono ad oltranza. Anche il Chievo domani cambia e gioca con la difesa a cinque, non siamo noi quelli prevedibili, sono gli altri che ci marcano tutti a uomo. Chi gioca contro di noi fa la partita della vita e cerca di non farci giocare, questo sarà un ulteriore ostacolo per la lotta scudetto. Questo mi fa dire che sarà molto, molto, molto, molto difficile riconfermarsi ai vertici”.

Sulle altre big: “Le altre squadre sono già competitive. Sinceramente, in cuor mio, non mi aspettavo di avere delle risposte così forti, subito, da Inter, Napoli, Roma, Fiorentina. E’ la testimonianza che quando parlo, non parlo per mettere le mani avanti, ma perché faccio delle constatazioni, delle disamine abbastanza tecniche”.

Sulla formazione: “Domani torna in porta Buffon, questa è la notizia che vi do”.

Sui casi Llorente e Quagliarella: “I casi sono sollevati da voi e non da me. Quagliarella è rimasto, Llorente ha giocato e segnato quando ritenevo utile”.

Sul caso Pirlo: “Dopo quello che è successo domenica ho messo una regola che prima non avevamo: se giocatore esce deve andare in panchina a guardare i compagni. Se non si rispetta questa regola, multa e un mese fuori rosa. Se è retroattiva? No, ripeto che prima non c’era  adesso c’è, quindi grazie per avermi fatto notare il comportamento di Pirlo, non mi ero neanche accorto. A meno che il giocatore in questione non sia sia rotto una gmba ed esce in barella, bisogna fermarsi in panchina”.

Sul caso Giovinco: “Giovinco? Sono estasiato dalla domanda su di lui (e applaude ironicamente il gionalista che la formula, ndr), così tra un po’ diventa un caso anche il mio cocco… Quando sarà importante dal primo minuto, allora giocherà. In ogni caso sta bene e arriverà la sua chance. Seba mi piace perché unisce velocità a grandi capacità tecniche, ha fatto bene quando è entrato sia col Copenaghen che col Verona”.

Su Tevez: “Carlitos ci ha portato un di più a livello di spessore, ma noi abbiamo vinto anche senza di lui, non siamo dipendenti, non è il mio calcio. Se non gioca Tevez ci sono gli altri che mi hanno fatto vincere lo scudetto, quindi stiamo molto calmi e tranquilli. Tevez riposerà quando ne avrà bisogno…”.

Sulle rimonte: “Per tre volte siamo andati sotto e spero che non diventi un’abitudine, non dobbiamo prender un cazzotto per poi darli. Gli ultimi due gol li abbiamo presi su calcio da fermo e su questo dovremo stare molto più attenti e migliorare”.

Sulla fase offensiva: “Quando abbiamo fatto quattro gol non ero soddisfatto della fase offensiva: preferisco tanti tiri anche se abbiamo fatto pochi gol. Fra Copenaghen e Verona abbiamo fatto solo 3 gol ma 52 tiri verso la porta”.

Su razzismo e violenza negli stadi: “Bisogna dare un segnale, non date spazio ai deficienti che usano gli striscioni per fare violenza o cori per insultare persone. Pensiamo tutti al calcio giocato e poco alla violenza e ai suoi contorni, ci vuole la mano dura”.

Fonte: www.sportmediaset.it

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