Giovinco, Isla e 4-3-3: tre pensieri sulla Juve

In attesa di poterlo ascoltare dalla sua voce in conferenza stampa, il campo continua a dire una cosa: per Antonio Conte, il tecnico che ha riportato la Juventus ai vertici del calcio italiano, a vincere lo scudetto e a lottare in Champions League, Sebastian Giovinco è una pedina fondamentale. Oltre ogni discussione, oltre ogni mal di pancia, il numero 12 bianconero è il giocatore che l’allenatore non manca di schierare titolare più di qualsiasi altro. A volte ripagato, a volte meno, la sostanza non cambia perché il talento cresciuto in bianconero fin dalle giovanili è stato voluto con forza in fase di mercato questa stagione, costringendo Marotta a riprenderlo a peso d’oro quando ne aveva già ceduto la metà al Parma a prezzo di saldo. E su di lui, sulla sua tecnica e sulle sue giocate si fondano buona parte delle prospettive juventine della stagione: Conte lo sa bene, e pazienza per chi continua a criticarlo neanche fosse Messi, neanche fosse un giocatore capace di risolvere le partite da solo. La Juve non si può affidare a un singolo, per quelli ci sono le decine di milioni scaricati sul mercato ogni stagione da emiri e magnati di ogni latitudine in barba a tutte le chiacchiere di Fair Play finanziario che l’Uefa continua a millantare ma che nella pratica non trovano alcuna attuazione. Il centravanti sfondaporte, il bomber “da 20 gol a stagione”, frase fatta che in molti amano ripetere, insomma il totem no, la Juve non ce l’ha perché la Juve non può permettersi di competere ad armi pari con moloch economici di nababbi russi o arabi. Ma ha un giocatore che ne ha fatti 15 la scorsa stagione, più di Vucinic e Matri che hanno chiuso in doppia cifra. E si chiama Sebastian Giovinco. Che alla Juve non batte i rigori né le punizioni eppure resta la seconda punta migliore d’Italia, sopportando sulle spalle quella coperta di promessa mai mantenuta. Smentita dalle cifre. E un giocatore come Giovinco, nell’organismo Juve, nel sistema Juve, rinforza e rafforza la squadra che Conte ha in mente. E qui andiamo al secondo passaggio.

ISLA, L’ALTRA CHIAVE BIANCONERA – Arrivato rotto, rimesso in sesto e piano piano rilanciato fino all’ottima prestazione di ieri. Il neojuventino, oscurato dall’esordio scintillante di Asamoah prestato alla fascia e sempre più padrone della sinistra, è l’altra arma finora sottovalutata che Conte vuole utilizzare per restare sopra tutte le altre e per aumentare la pericolosità della Juve. Più attaccante di Pepe, più centrocampista di Lichtsteiner, il cileno è ormai recuperato e nei piani dell’allenatore è il predestinato per appropriarsi della zona destra, dove crossare o concludere sarà il suo mestiere per tutta la stagione. Senso del gol e piede raffinato, con lui da quella parte il 3-5-2 è più affilato e molto più efficace. Sempre che, e qui l’ultimo pensiero, non si stia per assistere a una nuova rivoluzione. Che da sempre, è il ritorno con note nuove di un sistema precedente.

IL 4-3-3 PER SORPRENDERE ANCORA TUTTI – Perché Isla, insieme a Giovinco, è l’elemento perfetto per essere incastonato nel tridente con Vucinic centravanti. E rivedere quel 4-3-3 dall’incalcolabile utilità per restituire peso offensivo alla squadra. Il montenegrino sarà anche atipico ma è la punta centrale bianconera, con Giovinco che può esaltarsi nel tridente e con il cileno a potersi muovere vicino alla porta sfruttando la sua abilità in fase realizzativa, sacrificata dallo sforzo difensivo dell’Udinese di Guidolin ma ben chiara agli addetti ai lavori che l’hanno preso (a peso d’oro, sia chiaro) da quella cara bottega Pozzo e portato a Vinovo. In fase offensiva è facile vedere il 4-3-3 con gli esterni alti più simile a un 2-5-3 che sulla carta sembrerebbe eresia mentre in campo è stata l’ultima invenzione di Guardiola prima di salutare il Barcellona. Esempio di meccanismo oliato, vincente ed offensivo non esiste al momento, e quello è il traguardo da raggiungere. Con i mezzi a disposizione, chiaramente: come Marrone che viene arretrato, regista difensivo alla Mascherano, altra mossa che Conte ha mostrato come esperimento e che potrebbe essere il futuro del reparto arretrato bianconero.

Fonte www.tuttosport.com

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