Sintesi Juventus – Celtic 2-0
Missione compiuta, senza troppi sforzi, ma dando le risposte che Conte cercava. Nonostante avessero già strapazzato il Celtic a Glasgow, il tecnico aveva chiesto ai suoi di non abbassare la guardia, e i suoi uomini hanno risposto presente, superandolo agevolmente anche nella gara di ritorno.
Lo 0-3 dell’andata è un’assicurazione sulla vita e la Juve può permettersi di partire al piccolo trotto. Dovrebbero essere gli scozzesi a dannarsi l’anima, ma il ritmo che imprimono alla gara è ben diverso rispetto a quello mostrato un mese fa e per venti minuti abbondanti gli unici sussulti arrivano da qualche disimpegno errato dei bianconeri, piuttosto che dalla manovra della banda di Lennon.
Ledley prova a dare una scossa ai suoi con un sinistro dai venticinque metri, La Juve dà invece una scossa al match: al 24’ Barzagli recupera un pallone sulla tre quarti del Celtic e mette in movimento Quagliarella che, pur sotto pressione, riesce a girarsi e a incrociare il tiro. Forster respinge proprio sui piedi di Matri che da due metri e con il portiere a terra non deve fare altro che appoggiare in rete.
Lo Juventus Stadium esplode, pregustando il passaggio del turno e Buffon partecipa alla festa a modo suo, deviando con un riflesso da campione il tiro di Commons, deviato all’ultimo momento da Hooper. La gara ora è decisamente più vivace e i bianconeri possono sfruttare le voragini che si aprono nella retroguardia del Celtic, in avanti alla ricerca di un gol che possa rendere meno pesante l’eliminazione.
Quagliarella mette il turbo, porta a spasso mezza difesa e vede Vidal libero sulla destra. Il passaggio arriva con il tempo giusto, ma è un po’ arretrato e il cileno spara alto dal limite. Gli scozzesi rispondono con Samaras, protagonista di una bella discesa sulla sinistra e di un tiro cross che attraversa tutto lo specchio della porta, senza che Hooper riesca ad arrivare in tempo per il tap in vincente. Prima del riposo c’è ancora il tempo di vedere Buffon e Forster bloccare rispettivamente il colpo di testa di Kayal e il rasoterra da fuori di Vidal.
Matri e Quagliarella partivano insieme titolari da oltre un anno, ma l’intesa non si è appannata, anzi: la combinazione che in avvio di ripresa porta al tiro Fabio è pregevole e l’intervento di Forster è tutt’altro che semplice.
La Juve è padrona del campo e Conte decide di spingere sull’acceleratore, inserendo Asamoah al posto di Peluso. Neanche dieci minuti e l’intenzione viene premiata da un’azione da manuale: Pirlo vede lo scatto di Vidal e pennella un lancio di trenta metri che cade docile sul petto del cileno a due passi dalla porta. A quel punto il tocco in mezzo per il liberissimo Quagliarella è un gioco da ragazzi, così come quello che vale il raddoppio.
Il resto è accademia bianconera e apprezzabile volontà scozzese, ma la partita non ha più nulla da offrire, se non la coreografia che chiude la festa. Quello che serviva, in fondo, era già stato detto Glasgow e la serata di oggi è servita solo a ribadirlo: la Juve è tra le prime otto squadre d’Europa e il sogno può continuare.
JUVENTUS-CELTIC 2-0
RETI: Matri 24’ pt, Quagliarella 20’ st
JUVENTUS
Buffon; Bonucci, Marrone, Barzagli; Padoin, Vidal (22’ st Isla), Pirlo (24’ st Giaccherini), Pogba, Peluso (13’ st Asamoah); Quagliarella, Matri.
A disposizione: Storari, Chiellini, Giovinco, Vucinic
Allenatore: Conte
CELTIC
Forster; Matthews (49’ Forrest), Wilson, Wanyama (1’ st Ambrose), Izaguirre; Samaras, Kayal, Ledley, Mulgrew, Commons (28’ st Lassad); Hooper
A disposizione: Zaluska, Miku, Stokes, McGeouch.
Allenatore: Lennon
ARBITRO: Aydinus (TUR)
ASSISTENTI: Ok (TUR), Tascioglu (TUR)
QUARTO UFFICIALE: Satman (TUR)
ARBITRI D’AREA: Simsek (TUR), Özkalfa (TUR)
AMMONITI: 17’ pt Peluso, 19’ st Izaguirre