CALCIOPOLI, PALAZZI INGUAIA L’INTER
Violato art. 1 e 6: illecito sportivo
Una nuova bomba scuote il mondo del calcio. Nelle 72 pagine in cui si motiva l’assoluzione per prescrizione di tutti gli imputati, il procuratore federale Stefano Palazzi sostiene che Giacinto Facchetti violò gli articoli 1 e 6 del codice sportivo e, in particolare, cercò di ottenere “un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale”.
LE MOTIVAZIONI DI PALAZZI
Prima ancora di arrivare alle motivazioni di Palazzi va detto che i reati sono tutti stati considerati prescritti. Il che, a meno di interpretazioni un po’ particolari del codice di giustizia sportiva (oggi si ipotizzava di affidarsi al nuovo codice che allunga a otto anni e non quattro il tempo utile per arrivare alla prescrizione, ndr) significa che tutti gli imputati non possono essere più condannati. Né l’Inter, né gli altri. Ma le motivazioni dicevamo. Palazzi su tutto il giro di telefonate tra dirigenti vari e i designatori è stato particolarmente duro ed è arrivato a una conclusione inattesa. Su Giacinto Facchetti e sull’Inter, infatti, considerata nel primo processo Calciopoli parte lesa, scrive: “Questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva, ndr), anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS”.
UN MECCANISMO DIFFUSO
La questione non riguarda però ovviamente solamente i nerazzurri perché, scrive Palazzi, “la reiterazione delle telefonate; i rapporti di consolidata conoscenza fra gli interlocutori; l’affidamento insorto in questi ultimi sulle informazioni attese o ricevute; la reciprocità delle informazioni richieste; la assoluta inverosimiglianza o contraddittorietà delle giustificazioni fornite dai soggetti esaminati nel corso delle indagini; rappresentano tutti elementi gravi, precisi e concordanti, in ordine alla illiceità di molte delle condotte in esame e che consentono di escludere una qualsivoglia verosimile ricostruzione alternativa dei fatti oggetto di indagine”. Tra le società già condannate nel primo processo, il procuratore federale non risparmia il Milan, per cui “la richiesta nel 2006 era stata di condanna per illecito sportivo (art. 6), ma la giudicante decise diversamente. E sottolinea che i nuovi elementi probatori emersi dalle altre intercettazioni configurerebbero l’illecito come già sostenuto a suo tempo”. In ogni caso i colpevoli di slealtà sportiva (art. 1) sono: Cellino (Cagliari), Campedelli (Chievo); Foschi (Palermo), Gasparin (Vicenza), Governato (Brescia), Corsi (Empoli), Spalletti (allenatore Udinese).
LO SCUDETTO DELLA DISCORDIA
Detto delle motivazioni, resta ancora in ballo il discorso relativo allo scudetto 2006, quello tolto alla Juve e assegnato a tavolino all’Inter. Per Palazzi, infatti, in merito all’esposto dei bianconeri può “pronunciarsi esclusivamente la Federazione, da una parte, in conseguenza della improcedibilità delle situazioni di rilievo disciplinare emerse e, dall’altra, in conformità a quanto affermato nel parere consultivo reso il 24 luglio 2006 dalla Commissione nominata dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e composta dall’Avv. Gerhard Aigner, dal Prof. Massimo Coccia e dal Prof. Roberto Pardolesi. Ne consegue che, nella specie, appare fondato e ragionevole ritenere la sussistenza, nell’ambito dell’ordinamento di settore, di un interesse qualificato, facente capo alla Federazione, in ordine all’acquisizione di tutti gli atti del presente procedimento, al fine di poter più compiutamente valutare l’ammissibilità e, quindi, l’eventuale fondatezza della richiesta formulata dalla società Juventus F.c.”..
SOLO L’INTER PUO’ RINUNCIARE ALLA PRESCRIZIONE
In teoria l’Inter non rischia alcunché visto che i “reati” di cui è accusata la società e i suoi dirigenti sono caduti tutti in prescrizione. Il club nerazzurro, comunque, potrebbe rinunciare volontariamente alla stessa prescrizione per dimostrare la propria innocenza. Ed è a questa rinuncia che Palazzi fa riferimento nelle sue conclusioni.
sì cazzooooooooooooooooooo
E VAIIIIIIIIIIIIIII
Condividete tutti la notizia!!
illecito!!!se noi abbiamo pagato!!! anke loro devono pagare!!!serie b!!
le merde……..
Palazzi, o chi per lui, c’era bisogno di mandare tutto in prescrizione per divulgare tutte queste belle notizie????
Moratti…..dimettiti!!
Adesso insabbiate, un’altra volta, tutto!!!!!!!
Ah Ah Ah !come godo!
praticamente la prendiamo in culo noi, paese di merda, via dall’itlia andiamo in francia,basta subire…..e moggi presidente.
puoi pubb ricambio
mi pubblicizzi ke ricambio?