Buon Compleanno Juventus Stadium
Appena nato, aveva già gli occhi del mondo puntati addosso. E, con un pizzico di legittima vanità, si mostrava fiero in tutto il suo splendore. Uno spettacolo grandioso ne salutava l’arrivo e lui rispondeva con il suo primo vagito, in realtà, un boato assordante. Era l’8 settembre 2011, un giovedì sera entrato nella storia. Lo Juventus Stadium, una magnifica idea, persino rivoluzionaria per il calcio italiano, era realtà. C’erano voluti anni di fatiche, di cervelli, mani e macchine all’opera, ma era fatta e, in quel momento, si potevano provare solo orgoglio e soddisfazione. Mentre si spegnevano le luci però, terminata la cerimonia, iniziavano nuove sfide.
Lo stadio doveva essere un’arma in più. Qualunque squadra sarebbe stata ospitata con tutti gli onori, ma una volta entrata in campo, avrebbe dovuto capire subito che quella era casa nostra. E che, a casa nostra, comandiamo noi. Dopo un anno di “sold out” e uno scudetto conquistato da imbattuti, lo possiamo dire: è andata proprio così. Dalla partita inaugurale contro il Notts County alla prima giornata di questo campionato contro il Parma, passando per le tre gare di Coppa Italia, i tifosi bianconeri hanno gridato al gol 50 volte, gli avversari solo 15. A raccontare ogni rete sono stati oltre 5.000 addetti ai lavori, tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi. Ad esultare sono state 850.000 voci. Tanti sono gli spettatori passati dalle tribune dello Juventus Stadium e il 10 % di loro, aveva meno di 16 anni. Questo è forse uno dei dati che dà più soddisfazione, perché una delle missioni del nuovo stadio era offrire il proprio spettacolo alle famiglie.
Per farlo serviva un ambiente invitante, confortevole, divertente, pulito… Ecco allora i 105.500 pasti caldi consumati dal pubblico nello Juventus Premium Club, i sorrisi di 1.500 hostess, i 5.000 volti dipinti di bianconero dai truccatori, le 12.000 ore di lavoro spese per la pulizia dell’impianto. Senza dimenticare le 8.000 ore impiegate per la manutenzione del campo, perché, dopotutto, in un teatro si devono curare i palchi, ma anche il palcoscenico ha la sua importanza…
Durante ogni partita lo Juventus Stadium si è vestito a festa e altrettanto hanno fatto i tifosi, arrivando già agghindati di bianconero, o approfittando dei quattro store e dei loro 800 metri quadrati di spazi espositivi per fare acquisti. Li hanno visitati 750.000 persone e la metà di loro si è portata a casa un prodotto ufficiale. Le maglie da gioco, ovviamente, hanno spopolato e ne sono state vendute ben 20.000, nei giorni di gara, ma anche durante il resto della settimana.
D’altra parte un impianto tanto innovativo non doveva, non poteva rimanere un lussuoso gioiello da indossare solo la domenica. Era nato per accompagnare la sua Signora ogni giorno, per regalarle ancora più fascino e prestigio. Sono stati così organizzati eventi in momenti diversi da quello del match. Ben 75, per un totale di 5.500 persone coinvolte. Sono nati i tour dello stadio: 2.320 in un anno. E 100.000 persone hanno camminato per tribune, campo e spogliatoi per più di 2.500 ore. E’ nato il J-Museum, che in quattro mesi ha già superato 50.000 visitatori. Qualcuno vi ha trascorso addirittura cinque ore e mezza, ipnotizzato dai cimeli e dal fascino della leggenda, e l’80% di chi ha visitato il museo è andato anche alla scoperta dello stadio.
Uno stadio che, in un solo anno, è diventato un punto di riferimento per la città, non solo per i tifosi, una tappa quasi obbligata per chi passa per Torino. Perché chi vuole conoscere davvero un luogo, deve incontrarne la storia. Quella di Torino parla bianconero dal 1897. Dall’8 settembre 2011 è ancora più affascinante.
P.S. Tra i tanti numeri impressionanti che abbiamo elencato, ce n’è uno, molto importante, volutamente omesso, perché la Juve, per non sentire troppo la mancanza di casa, ha pensato bene di replicarlo anche in trasferta: 0 sconfitte!
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