SCANDOLOSO TOSEL – NESSUNA MULTA AL BOLOGNA
Invocare un’eruzione di un vulcano vale la squalifica della curva, suggerire di bruciare un essere umano per «riscaldare il Natale» non vale neppure una multa (così come l’aggressione al pullman della Juventus fuori dal Dall’Ara). E’ sempre istruttivo il comunicato del Giudice Sportivo, che per l’ultima giornata di campionato ha deciso di non considerare in alcun modo lo striscione: “Per un caldo Natale brucia un gobbo”, esposto dalla curve del Bologna venerdì sera. E dire che fin da piccolo, quando si ha l’età per entrare nella curva dello Juventus Stadium per intendersi, ci si sente ripetere che non si scherza con il fuoco. La spericolata giustizia sportiva italiana, invece, distingue il fuoco che dovrebbe lavare i napoletani da quello che dovrebbe ardere uno juventino il 25 dicembre. Questa ce la devono proprio spiegare.
Eppure, sempre per rimanere in tema incendiario, il giudice Tosel affibbia 10mila euro al Bologna e altrettanti alla Juventus per « avere i loro sostenitori lanciato fumogeni e petardi nel recinto di giuoco». Insomma, a questo giro nessuna reprimenda per parolocce e cori, solo 2000 euro, una “miseria”, al Torino «per avere suoi sostenitori, all’11° del secondo tempo, rivolto all’Arbitro cori e grida insultanti». Facendo due calcoli: se un «merda» vale 5000 euro, per meritarsi una multa di meno della metà, i tifosi granata avranno gridato al massimo «sciocchino» a Tagliavento. O no? L’assurdo tariffario dei cori insultanti e discriminanti non è infatti pubblico, come non sono pubblici i referti che Tosel riceve e sulla base dei quali giudica (attenti, quindi a prendersela con lui o solo con lui). Una giustizia per essere credibile deve essere non solo uguale per tutti, ma anche trasparente. Il settimanale bollettino diramato dalla Lega Serie A riesce a violare il primo e il secondo principio con una certa regolarità.
Fonte www.tuttosport.com