Le pagelle di Juve – Milan 2-2
Storari: 6,5
Attributi e qualità quando esce senza paura ad acciuffare l’ultima preghiera del Diavolo in pieno secondo supplementare. Incolpevole sui gol rossoneri, si è ampiamente meritato questa finale per quanto fatto in quasi due anni juventini.
Lichtsteiner: 6,5
Primo tempo di doppio lavoro perchè oltre a spingere come consuetudine, deve pure vedersela con il totem Ibrahimovic, piazzatosi in pianta stabile sul centro-destra. Entra in modo decisivo nel primo gol assistendo il Capitano. Secondo tempo di sofferenza e malintesi con il collega di fascia Pepe: per entrambi, all’orizzonte, un bel ripasso delle diagonali difensive.
De Ceglie: 7
Altra prestazione di livello per l’esterno mancino fatto in casa. Sempre più diligente e sicuro in fase difensiva, si spinge in avanti con criterio e discreta efficacia non buttando mai via il pallone. Continui così e vedrà l’azzurro.
Bonucci: 6,5
Benone fino alla percussione centrale di Maxi Lopez, costata un supplemento di fatica evitabile, svariate coronarie ai tifosi bianconeri e uno stock di corde vocali nuove ad Antonio Conte. Ingenuo come il collega di reparto sul gol dell’argentino, dovrà rimandare alla prossima partita il confezionamento (finalmente) della prestazione perfetta.
Chiellini: 6,5
Fallosetto più del solito, concede un paio di pericolosi piazzati al nemico e l’occasione a Maxi Lopez di fare il Cristiano Ronaldo per una manciata di secondi. Ciò detto, è però sempre fondamentale nel respingere i traccianti nemici e nello stoppare situazioni scabrose. In una parola: fondamentale.
Pirlo: 7
Perdonateci ma ci siamo stufati di scrivere sempre le stesse cose su questo tizio che gioca a calcio da dio e con intelligenza superiore. Sorvoliamo su quel paio di palloni pericolosamente (una costante) persi davanti alla propria area di rigore perchè tutto il resto è di bellezza ed utilità travolgenti. Si sorbetta tutti i 120 minuti e passa della fatica infrasettimanale senza perdere una sola oncia di lucidità: mostruoso. E meno male che era bollito…
Vidal: 7
Se Pirlo traccia linee, curve e diagonali, lui le scava con l’aratro e con la stessa “leggiadria” sdradica palloni a chiunque gli capiti a tiro. Sparge pressing in modo ossessivo fino all’esaurimento delle forze: ma prima di lui, sono scoppiati gli avversari.
Giaccherini: 7
Primo tempo deflagrante. E’ una specie di scheggia conficcata nella pancia scoperta del Diavolo e si diverte da matti a rigirarsi nelle ferite provocate. Taglia, verticalizza, cuce e difende: fa tutto prima di calare umanamente ma pure lui ha ancora forza sufficiente nelle gambe per sferrare un’ultima carica nel primo decisivo tempo supplementare. Con l’uscita di Pepe torna esterno ma ormai, lui, i ruoli del centrocampo sa farli praticamente tutti.
Pepe: 5,5
Tralasciando l’impegno che non manca mai, pecca in precisione ed efficacia, una costante ultimamente. Grave la disattenzione che rimette in partita il Milan e concede allo spigoloso Mesbah di esibirsi in un tuffo vincente alla Roberto Bettega. Forse sarebbe il caso di preferirgli qualcuno dall’inizio e dargli la possibilità di ritrovare le sue giocate entrando in corso d’opera. No?
Del Piero: 7
Facile dirlo adesso ma siamo certi del fatto che se avesse giocato di più anche in campionato, la sua Juventus vanterebbe ora un rosario di pareggi meno ricco di grani. La classe non è acqua ed il gol del Capitano è un altro distillato di astuzia e tecnica ai più sconosciuta. Unico appunto: il rossonero del dopo partita non gli sta per niente bene addosso. Proprio no.
Vucinic: 7,5
Il genio stravagante è assolutamente tra noi. Devasta la fascia destra del Milan (ed Antonini) prima di spostarsi un po’ più al centro, prendere la mira e centrare il bersaglio grosso. E chi l’avrebbe mai detto? Neppure i rossoneri, supponiamo, considerato lo spazio aereo che gli lasciano per sferrare il calcio che vale la finale di Roma. Se la smettesse di alternare capolavori a cappellate da debosciato cronico (un paio anche stasera), sarebbe un fuoriclasse assoluto. Però: vi ricordate di lui contro il Chievo? E allora, silenzio e solo applausi: almeno stasera.
Marchisio: 6,5
Al posto di Pepe nel momento critico della battaglia, rinforza gli argini mediani e sfiora il gol. Contribuisce in modo decisivo all’assalto del primo tempo supplementare quando una Juventus che sembrava spacciata e cotta si riprende la finale con energie improvvise ma affatto casuali.
Borriello: 5,5
Continuiamo ad essere perplessi. Perchè insistere così testardamente su un attaccante che non punge e non fa mai male all’avversario quando qualche buona alternativa ci sarebbe (Quagliarella)? Borriello si mangia un gol e fa poche cose utili: insomma, un cambio sprecato.
Caceres: 6,5
Sempre sicuro e pulito negli interventi: un jolly prezioso che porta pure fortuna. La buttiamo lì: sarà mica perchè è un vincente nato?
Conte: 7
La voce lo abbandona presto ma lui continua a guidare i suoi soldati attraverso Angelo Alessio e a reclamare il sostegno dei tifosi con una mimica ormai famosa. Sceglie di aspettare il Diavolo al varco e tutto filerebbe liscio se non fosse per il black out del secondo tempo che gli complica pericolosamente i piani ma non gli fa perdere lucidità. Sospettiamo sia soprattutto merito della sua capacità di motivare quel primo decisivo tempo supplementare giocato da una Juventus rinata dopo quella arrivata con lingua penzolante al novantesimo. La ributtiamo lì: vincente nato pure lui?
Fonte www.tuttojuve.com