Del Piero e Krasic salvano Del Neri e affondano il Brescia

Le bandiere non esistono più nel calcio moderno. Affermazione quanto mai sbagliata per Alessandro Del Piero, il capitano, l’anima e il trascinatore della Juventus. Una squadra sempre più allo sbando che sta attraversando una preoccupante crisi d’identità e soprattutto di gioco, quando mancano una manciata di partite alla fine del campionato e il fatidico quarto posto, obbiettivo minimo richiesto a inizio stagione, sembra ormai  irraggiungibile.

Nella partita di oggi (2-1 contro il Brescia) si è notata l’insicurezza e l’agitazione in vari elementi chiave dello scacchiere bianconero che è stato pericoloso solamente grazie alle accelerazioni e ai tagli di Krasic, che manda in vantaggio la Juventus, ma soprattutto grazie al capitano bianconero, autore del gol partita al 68° minuto, il quale si è caricato la squadra sulle spalle e l’ha condotta a una vittoria esigua ma ugualmente importante per il morale dell’ambiente juventino.

Ripercorrendo la partita le uniche emozioni degne di nota sono i tre gol e l’espulsione di Mareco del Brescia (doppia ammonizione) mentre il restante tempo di gioco lo si passa per lo più sbadigliando e aspettando notizie dagl’altri campi. L’allenatore della Juventus, Del Neri, è rimasto per tutta la partita seduto in panchina evitando di esporsi alla possibile, quanto mai sicura, contestazione da parte dei tifosi presenti allo  stadio, contestazione che non ha risparmiato i giocatori in campo e la dirigenza a cui sono stati dedicati striscioni e cori ironici.

In questo finire di stagione l’unica certezza della Juventus si chiama Alessandro Del Piero, che rinnoverà il suo contratto almeno fino a giugno 2012, mentre rimane incerto il futuro dei giocatori, del tecnico e anche della dirigenza rea di aver fallito ,quasi completamente, il mercato estivo della squadra, incertezze che potranno essere in parte risolte in estate in caso di allontanamento del tecnico Del Neri e con l’arrivo di un nuovo tecnico di maggior carisma e spessore internazionale per riportare la Juve ai livelli a cui sono abituati i suoi tifosi sia in patria che all’estero.

Un’altra stagione di transizione per la Juventus e per i suoi tifosi sempre più preoccupati per l’insufficiente crescita del valore di una squadra mediocre, valore che dovrà essere per forza alzato  per poter ambire a un piazzamento nel prossimo campionato utile all’accesso, almeno, ai preliminari della Champions League 2012/2013, ricordandoci che i posti disponibili per la Champions passeranno dai quattro del 2011 ai tre del 2012, anno in cui tutti noi sportivi ci auguriamo di tornare a sognare e ad esultare per il ritorno della Vecchia Signora nel calcio che conta.

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