Agnelli replica a Petrucci

Dopo la conferenza stampa del Presidente del Coni Gianni Petrucci, tenutasi questa mattina a Roma, Andrea Agnelli ha incontrato i giornalisti presso lo Juventus Media Center di Vinovo.
«Ho ascoltato attentamente le parole di Petrucci – ha premesso in apertura il Presidente bianconero -, non ha mai citato la Juventus, ma era chiaro il riferimento alla Juventus quando ha parlato di doping legale».
«Io faccio il Presidente della Juventus con orgoglio e come tale devo tutelare gli interessi della società che rappresento. Petrucci ha chiesto a tutti di ritrovare serenità all’interno dello sport, in particolare nel mondo del calcio. E quando il numero uno dello sport italiano lancia un appello è giusto coglierlo»
«Il Presidente Petrucci ha chiesto giustamente il rispetto delle regole e la Juventus l’ha sempre fatto, ma una serie di avvenimenti che sono successi dal maggio 2010 a oggi sono stati diversi ed è difficile fare di tutta l’erba un fascio».
Andrea Agnelli ha proseguito enunciando tutte le tappe più importanti di questo anno e mezzo, partendo dall’esposto presentato nel maggio 2010 e che, per stesse parole del Presidente bianconero «è stata lettera morta per quasi 14 mesi. Nel 2006 c’è stato un maxi-processo che ha avuto corso in quattro mesi e ha avuto pesanti condanne, mentre bisogna attendere 14 mesi per avere la risposta a un esposto di poche pagine. Già questa è una differenza notevole».
«La Juventus ha sempre rispettato le regole e solo quando il 18 luglio il Consiglio Federale ha deciso di non decidere, noi abbiamo scelto di tutelare i nostri interessi».
«Il Presidente Petrucci ha parlato di doping legale, ma a me fa piacere ricordare che all’incontro di conciliazione davanti al Tnas io ero l’unico presidente presente mentre la FIGC e l’Inter hanno mandato un avvocato in loro rappresentanza».
«Petrucci ha fatto un appello di fare un passo indietro. Io chiedo a lui e al neo ministro allo sport dello sport Gnudi – a cui faccio in bocca al lupo insieme a tutto il Governo Monti -, di fare un passo avanti per  aprire tavolo politico per rasserenare gli animi e valutare con serenità tutti i fatti accaduti dal 2006 a oggi».
«Questo tavolo deve essere il capo dello sport italiano ad aprirlo e a lui spetta dettare l’agenda. Io sono pronto a partire per Roma fin da stasera. Il tavolo deve essere il capo dello sport italiano a convocarlo per rasserenare gli animi, per chiarire tutti i fatti dal 2006. L’agenda deve dettarla Petrucci. L’obiettivo deve essere quello di cercare lo sviluppo dello sport italiano».
«Nel 2005/06 siamo stati penalizzati e siamo andati in Serie B senza la presenza di una telefonata sospetta. Siamo andati in B serenamente e siamo ripartiti serenamente. La chiusura ideale sarebbe tornare a vincere sul campo».

Dopo la conferenza stampa del Presidente del Coni Gianni Petrucci, tenutasi questa mattina a Roma, Andrea Agnelli ha incontrato i giornalisti presso lo Juventus Media Center di Vinovo.

«Ho ascoltato attentamente le parole di Petrucci – ha premesso in apertura il Presidente bianconero -, non ha mai citato la Juventus, ma era chiaro il riferimento alla Juventus quando ha parlato di doping legale».
«Io faccio il Presidente della Juventus con orgoglio e come tale devo tutelare gli interessi della società che rappresento. Petrucci ha chiesto a tutti di ritrovare serenità all’interno dello sport, in particolare nel mondo del calcio. E quando il numero uno dello sport italiano lancia un appello è giusto coglierlo»
«Il Presidente Petrucci ha chiesto giustamente il rispetto delle regole e la Juventus l’ha sempre fatto, ma una serie di avvenimenti che sono successi dal maggio 2010 a oggi sono stati diversi ed è difficile fare di tutta l’erba un fascio».
Andrea Agnelli ha proseguito enunciando tutte le tappe più importanti di questo anno e mezzo, partendo dall’esposto presentato nel maggio 2010 e che, per stesse parole del Presidente bianconero «è stata lettera morta per quasi 14 mesi. Nel 2006 c’è stato un maxi-processo che ha avuto corso in quattro mesi e ha avuto pesanti condanne, mentre bisogna attendere 14 mesi per avere la risposta a un esposto di poche pagine. Già questa è una differenza notevole».
«La Juventus ha sempre rispettato le regole e solo quando il 18 luglio il Consiglio Federale ha deciso di non decidere, noi abbiamo scelto di tutelare i nostri interessi».
«Il Presidente Petrucci ha parlato di doping legale, ma a me fa piacere ricordare che all’incontro di conciliazione davanti al Tnas io ero l’unico presidente presente mentre la FIGC e l’Inter hanno mandato un avvocato in loro rappresentanza».
«Petrucci ha fatto un appello di fare un passo indietro. Io chiedo a lui e al neo ministro allo sport dello sport Gnudi – a cui faccio in bocca al lupo insieme a tutto il Governo Monti -, di fare un passo avanti per  aprire tavolo politico per rasserenare gli animi e valutare con serenità tutti i fatti accaduti dal 2006 a oggi».
«Questo tavolo deve essere il capo dello sport italiano ad aprirlo e a lui spetta dettare l’agenda. Io sono pronto a partire per Roma fin da stasera. Il tavolo deve essere il capo dello sport italiano a convocarlo per rasserenare gli animi, per chiarire tutti i fatti dal 2006. L’agenda deve dettarla Petrucci. L’obiettivo deve essere quello di cercare lo sviluppo dello sport italiano».
«Nel 2005/06 siamo stati penalizzati e siamo andati in Serie B senza la presenza di una telefonata sospetta. Siamo andati in B serenamente e siamo ripartiti serenamente. La chiusura ideale sarebbe tornare a vincere sul campo».

Fonte www.juventus.com

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